sabato 4 dicembre 2010

Causa della malattia


Le malattie della selvaggina possono essere classificate secondo il seguente schema:
- malattie da cause accidentali;
- malattie da cause ambientali;
- malattie infettive e parassitarie;
- malattie ereditarie e congenite.
Le malattie da cause accidentali sono quelle derivate da cause fisiche e tossiche.
Un animale può ferirsi, procurarsi lesioni traumatiche o intossicazioni in moltissime circostanze. Un
pericolo per gli animali può essere rappresentato in alcune zone dalla rete di canali di irrigazione e
di adduzione alle centrali elettriche. Per i volatili possono risultare micidiali le sempre più fitte linee
elettriche ad alta tensione ormai diffuse in tutto il territorio.
Spesso gli animali selvatici, soprattutto giovani, per la loro abitudine di immobilizzarsi e
nascondersi al sopraggiungere del pericolo, vengono uccisi o feriti da macchine agricole.
Anche il freddo o il caldo eccessivi possono produrre danni gravi ed anche la morte.
Le sostanze tossiche possono produrre avvelenamenti acuti, ma questi, se l'animale sopravvive,
generalmente non lasciano conseguenze una volta che l'organismo abbia eliminato il veleno e,
comunque, sono generalmente incidenti sporadici o strettamente localizzati ad aree circoscritte.
Assai gravi sono, invece le conseguenze delle intossicazioni croniche, magari da progressivo
accumulo dei prodotti tossici nell'organismo, come accade nel caso di molti insetticidi, in quanto
queste provocano spesso progressive alterazioni del comportamento, possono diminuire le capacità
riproduttive e la resistenza degli animali alle malattie o alle vicende climatiche. Le intossicazioni
croniche colpiscono spesso intere popolazioni, sia perché dovute a prodotti che vengono largamente
diffusi nell'ambiente, sia perché, ed infatti colpiscono maggiormente i predatori, si concentrano
progressivamente lungo una catena alimentare. Le malattie da cause ambientali sono legate alle
modificazioni dell'habitat. La diminuzione della biodiversità dovuta alla pratica agricola che
condiziona la presenza di monocolture o di una flora uniforme e costituita da relativamente poche
specie può provocare turbe alimentari negli animali per carenza di qualche elemento nutritivo
indispensabile. La mancanza di siepi o di zone di bosco dovute allo sfuttamento agricolo intensivo
di una zona, può lasciare gli animali selvatici senza ripari naturali contro le intemperie e senza la
possibilità di poter integrare efficacemente la loro dieta.
Anche l'aumento eccessivo di una popolazione può creare una situazione che rende difficile la
sopravvivenza dei singoli componenti a causa delle diminuite disponibilità alimentari e
dell'insufficiente spazio a disposizione che crea un profondo stato di stress negli animaliLe malattie
dovute a deficienze alimentari sono molto diffuse: si verificano quando le cellule non hanno a
disposizione tutti i principi nutritivi necessari alla loro sopravvivenza (proteine, minerali, vitamine
ed altre sostanze essenziali) e non possono svolgere le loro funzioni vitali. Le malattie infettive e
parassitarie sono quelle sostenute da organismi patogeni che invadono il corpo dell'animale e
provocano la malattia. Alcuni microrganismi vivono normalmente all'interno dell'organismo senza
causare malattie: ci sono numerose specie di batteri e protozoi normalmente presenti nel rumine, nei
ciechi intestinali e nell' intestino crasso che sono anzi essenziali alla vita dell' animale, infatti questi
convertono l' azoto non proteico in proteico, la cellulosa in acidi grassi assimilabili e sintetizzano
vitamine del gruppo B. Altri, anche se potenzialmente patogeni, spesso sono presenti megli
organismi, ma non li attaccano se non in presenza di un disequilibrio organico.

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