sabato 11 dicembre 2010

Salmonellosi


E' una malattia provocata dalla salmonella, batterio che puo' colpire tutti gli animali domestici, dando luogo ad infezioni dell'apparato digerente e di conseguenza la diarrea. E una delle affezioni piu' diffuse sia negli animali che nell'uomo; la salmonella puo' essere definita il germe della sporcizia, perche' si trasmette attraverso la ingestione di alimenti infetti, provocando le famigerate tossinfezioni alimentari. Si puo' curare con antibiotici ma soprattutto osservando le norme igieniche e cuocendo bene gli alimenti. 

BRUCELLOSI


E' una infezione batterica che colpisce bovini e ovini. Analogamente alla tubercolosi, puo' essere trasmessa all'uomo con gli alimenti, il latte e suoi derivati, la carne poco cotta o per inalazione. E' una malattia sostenuta da un batterio, la brucella, che nell'uomo provoca la cosiddetta febbre maltese. Negli allevamenti e' temuta per i danni economici perche' provoca l'aborto, la diminuzione della produzione del latte e la sterilita'. La malattia e' stata sostanzialmente debellata con l'abbattimento dei capi risultati positivi ai test di controllo. 

TUBERCOLOSI

E' una infezione che colpisce bovini, ovini, suini. Anche l'uomo, i cani e i gatti possono essere infettati. Responsabile e' un micobatterio che si annida prevalentemente nei polmoni provocando la formazione di tubercoli, con gravi alterazioni della funzionalita' respiratoria. Se non curata con antibiotici la malattia puo' essere letale. La trasmissione dell'infezione puo' avvenire per via alimentare, dal latte crudo e derivati, dalla carne poco cotta, o per via inalatoria. Nei decenni scorsi sono stati effettuati interventi di risanamento della popolazione bovina, attraverso test antitubercolinici ed eliminazione dei capi risultati positivi. Sostanzialmente la tubercolosi bovina e' stata eliminata, cosi' come possibili rischi di contaminazione dal latte sono esclusi con la pastorizzazione. La pastorizzazione e' un trattamento termico che consente di conservare per un periodo di tempo alcuni alimenti, tra quali il latte, eliminando alcuni batteri pericolosi per la salute. 

MALATTIE CAUSATE DA CRICETI E RODITORI ALL'UOMO E AD ALTRI ANIMALI


Principali Zoonosi causate da roditori e conigli nani:

- Coriomeningite linfocitaria: virus (criceto, porcellino, topolino, ratto) serbatoio topo selvatico. Trasmesso via urina, feci o morsi

- Salmonellosi: batterio (porcellino e coniglio) praticamente mai trasmesso all'uomo da animali da compagnia

- Pseudotubercolosi: batterio, (porcellino e coniglio) trasmissione all'uomo possibile, sintomi: dolori addominali e all'inguine. Serbatoio uccelli selvatici e piccioni

- Pasteurellosi: batterio (coniglio) infezioni da morso possibili

- Tubercolosi: batterio trasmesso dall'uomo agli animali (porcellino d'india e coniglio) e non il contrario

- Listeriosi: trasmissione poco probabile

- Micosi: funghi (soprattutto porcellino, raramente coniglio, criceto, e gerbillo) un animale apparentemente sano può essere portatore della malattia.

- Vermi: piccolo verme solitario raramente nei bambini, problema dell'igiene

- Parassiti della pelle: (rogna specifica per ogni specie) non permangono sull'uomo ma possono morderlo
Si raccomanda di far visitare i propri criceti solo da veterinari esperti in animali esotici.

Dermaflex Cerotto Spray

Quando un animale subisce una ferita, sia accidentale che dovuta a un intervento chirurgico, diventa soggetto ad infezioni causate dall'ambiente in cui vive quotidianamente. Visto che è impossibile tenere un animale in un ambiente sterile, si ricorre sempre a bende e cerotti. Chiunque sa quanto sia difficile impedire che l'animale li rimuova o che non li sporchi rischiando un'infezione.

Dermaflex risolve questi problemi:
- protegge la ferita da infezioni, insetti ed altri agenti irritanti
- è una fasciatura antisettica e trasparente che permette di controllare la rimarginazione della ferita
- mantiene il corretto livello di traspirazione dell'epidermide rispettandone il Ph
- è facilmente e velocemente utilizzabile su qualunque parte anatomica, anche le più difficili da raggiungere
- è utilizzabile su abrasioni, bruciature, lacerazioni ed interventi chirurgici
- si è dimostrato efficace su tartarughe, uccelli, furetti, roditori ed altri animali

Dermaflex è una fasciatura flessibile e non tossica creata espressamente per gli animali. E' un polimero di base applicabile a mezzo spray. Quando applicato, si genera una pellicola trasparente e flessibile che si asciuga in meno di 60 secondi. Possono essere applicati più strati a seconda del grado di protezione che si vuole raggiungere e della locazione della ferita.
Pulire e disinfettare la ferita prima dell'applicazione per eliminare ogni veicolo infettivo pre-esistente. La pellicola può essere lasciata sul corpo dell'animale per più giorni fino a quando la ferita non è completamente rimarginata.
All'avvenuta rimarginazione della ferita la pellicola può essere lasciata cadere oppure rimossa con un po' di acqua tiepida.
Se accidentalmente ingerita, non viene assorbita dall'organismo e viene espulsa con le feci.

LE AFFEZIONI DERMATOLOGICHE



E' necessario osservare le condizioni del manto molto attentamente: in caso di malattia, il roditore perde infatti rapidamente i peli e alcune affezioni come la tigna possono essere contagiose per i bambini (zoonosi) abituati a toccare spesso il loro animaletto. Tra i parassiti della pelle ricordiamo le pulci, gli acari e i pidocchi. Il primo segnale di un'affezione cutanea è spesso la perdita di pelo, detta alopecia, seguita da irritazione e prurito.

La tigna: causa delle lesioni circolari con perdita di pelo e deposito di una "polvere" bianca simile alla forfora finissima. Non dà irritazione.

La scabbia: causa pruriti, croste spesse, foruncoli rossi con un punto nero al centro e perdita di pelo.

Ascessi: portano alla formazione di una grossa bolla molle e calda, piena di pus.

Ulcerazioni: si formano sotto le zampe, spesso causate dalle cattive condizioni igieniche, causate per esempio da una lettiera sporca e troppo umida o da una gabbia non ben curata.

La Pica: una perversione del senso del gusto che lo induce a mangiare il proprio pelo.

MALATTIE DEI CRICETI E DEI RODITORI

Un animale malato resta immobile, ha di norma il pelo opaco e tende a nascondersi. Visto che è difficile misurargli la temperatura, non ci si può basare su questo per un'eventuale analisi. Sarà invece necessario osservare l'ano dell'animale per controllare se è sporco o ci sono segni di diarrea, controllare la respirazione, gli occhi e le zampe; il suo ventre deve essere morbido e non gonfio.

sabato 4 dicembre 2010

Causa della malattia


Le malattie della selvaggina possono essere classificate secondo il seguente schema:
- malattie da cause accidentali;
- malattie da cause ambientali;
- malattie infettive e parassitarie;
- malattie ereditarie e congenite.
Le malattie da cause accidentali sono quelle derivate da cause fisiche e tossiche.
Un animale può ferirsi, procurarsi lesioni traumatiche o intossicazioni in moltissime circostanze. Un
pericolo per gli animali può essere rappresentato in alcune zone dalla rete di canali di irrigazione e
di adduzione alle centrali elettriche. Per i volatili possono risultare micidiali le sempre più fitte linee
elettriche ad alta tensione ormai diffuse in tutto il territorio.
Spesso gli animali selvatici, soprattutto giovani, per la loro abitudine di immobilizzarsi e
nascondersi al sopraggiungere del pericolo, vengono uccisi o feriti da macchine agricole.
Anche il freddo o il caldo eccessivi possono produrre danni gravi ed anche la morte.
Le sostanze tossiche possono produrre avvelenamenti acuti, ma questi, se l'animale sopravvive,
generalmente non lasciano conseguenze una volta che l'organismo abbia eliminato il veleno e,
comunque, sono generalmente incidenti sporadici o strettamente localizzati ad aree circoscritte.
Assai gravi sono, invece le conseguenze delle intossicazioni croniche, magari da progressivo
accumulo dei prodotti tossici nell'organismo, come accade nel caso di molti insetticidi, in quanto
queste provocano spesso progressive alterazioni del comportamento, possono diminuire le capacità
riproduttive e la resistenza degli animali alle malattie o alle vicende climatiche. Le intossicazioni
croniche colpiscono spesso intere popolazioni, sia perché dovute a prodotti che vengono largamente
diffusi nell'ambiente, sia perché, ed infatti colpiscono maggiormente i predatori, si concentrano
progressivamente lungo una catena alimentare. Le malattie da cause ambientali sono legate alle
modificazioni dell'habitat. La diminuzione della biodiversità dovuta alla pratica agricola che
condiziona la presenza di monocolture o di una flora uniforme e costituita da relativamente poche
specie può provocare turbe alimentari negli animali per carenza di qualche elemento nutritivo
indispensabile. La mancanza di siepi o di zone di bosco dovute allo sfuttamento agricolo intensivo
di una zona, può lasciare gli animali selvatici senza ripari naturali contro le intemperie e senza la
possibilità di poter integrare efficacemente la loro dieta.
Anche l'aumento eccessivo di una popolazione può creare una situazione che rende difficile la
sopravvivenza dei singoli componenti a causa delle diminuite disponibilità alimentari e
dell'insufficiente spazio a disposizione che crea un profondo stato di stress negli animaliLe malattie
dovute a deficienze alimentari sono molto diffuse: si verificano quando le cellule non hanno a
disposizione tutti i principi nutritivi necessari alla loro sopravvivenza (proteine, minerali, vitamine
ed altre sostanze essenziali) e non possono svolgere le loro funzioni vitali. Le malattie infettive e
parassitarie sono quelle sostenute da organismi patogeni che invadono il corpo dell'animale e
provocano la malattia. Alcuni microrganismi vivono normalmente all'interno dell'organismo senza
causare malattie: ci sono numerose specie di batteri e protozoi normalmente presenti nel rumine, nei
ciechi intestinali e nell' intestino crasso che sono anzi essenziali alla vita dell' animale, infatti questi
convertono l' azoto non proteico in proteico, la cellulosa in acidi grassi assimilabili e sintetizzano
vitamine del gruppo B. Altri, anche se potenzialmente patogeni, spesso sono presenti megli
organismi, ma non li attaccano se non in presenza di un disequilibrio organico.
Spesso in Italia la gestione dei selvatici viene effettuata in maniera empirica, disattendendo un
approccio complessivo che consideri i molteplici aspetti dell'ecologia delle specie selvatiche e degli
agenti patogeni. Dei problemi sanitari ci si preoccupa solo se un'epidemia seria colpisce una
popolazione cacciabile o mette in pericolo la salute dell'uomo. Attualmente però si assiste ad una
inversione di tendenza con un crescente interesse per a tutto quello che riguarda la cura e le malattie
dei selvatici. Lo dimostrano i sempre più frequenti convegni tenutisi in Italia ed all'estero, il
proliferare di associazioni scientifiche sorte per studiare questa materia.

le malattie zootecniche

Igiene Zootecnica
Prima Parte
La Malattia
Introduzione
L'importanza di poter controllare in qualsiasi momento le condizioni sanitarie tanto degli animali
allo stato libero che di quelli in allevamento è evidentemente del più grande interesse. Mentre
l'attuazione sistematica di talune misure profilattiche abbastanza semplici e l'uso di gabbie adatte
consentono di evitare al novanta per cento le epidemie negli allevamenti e sono alla portata di tutti,
l'accertamento diagnostico dei casi sospetti di malattia dovrebbe sempre essere affidato a un
professionista. Ci si potrebbe chiedere, allora, a cosa possa servire questo capitolo, dato che è
evidente che nessuno potrebbe concentrare in poche pagine tutta la vasta mole di conoscenze
necessarie per un serio controllo sanitario. Tuttavia riteniamo che tutti coloro che hanno
responsabilità di gestione faunistica debbano avere alcune informazioni su questi argomenti.
In linea generale i veterinari, anche quando sono professionalmente molto capaci per quanto
riguarda gli animali domestici, non hanno esperienza per quanto riguarda la selvaggina. Questo è
dovuto al fatto che solo da pochi anni si sono cominciate a studiare approfonditamente le malattie di
questi animali e sono sorte società che si occupano di questi problemi. Non ci sono quindi molte
opere a loro disposizione per la consultazione in cui siano ricordate le malattie che dagli animali
domestici possono trasmettersi a quelli selvatici e, meno ancora, quelle che sono esclusive della
selvaggina. Peraltro alcune delle malattie che possono produrre seri danni negli allevamenti sono
banali malattie del bestiame, che talora assumono negli animali selvatici un andamento
particolarmente acuto e grave.
Un elenco delle malattie più importanti sotto l'aspetto epidemiologico può quindi essere utile per
indirizzare gli accertamenti del veterinario, mentre qualche cenno di tecnica delle autopsie può
consentire anche al dilettante di raccogliere i dati e il materiale che sono necessari al professionista
per stabilire la diagnosi.
Vi è un classico motto inglese che dice "The healthy animal is up and doing" cioè "L'animale sano è
in piedi ed è occupato in qualcosa". Questa massima esprime una profonda verità tanto sugli uomini
che sugli animali selvatici, e tuttavia si deve notare che in generale la maggior parte degli animali
selvatici, quando vengano esaminati con molta cura, risulta affetta da qualche parassita e spesso da
più di uno. In realtà anche questi animali devono essere considerati "sani", così come sono sani tutti
gli uomini che vanno a spasso per la nostra città, anche se, per esempio, quando andassimo a fare un
esame batteriologico della loro saliva, troveremmo che ospitano un piccolo giardino zoologico (o
meglio botanico) di batteri, anche altamente patogeni.
Negli accertamenti diagnostici non ci si deve arrestare al primo possibile agente patogeno
identificato, ma occorre condurre esami completi e soprattutto vedere se la sintomatologia
presentata dall'animale prima della morte si accorda con la supposta causa della malattia. Occorre
d'altronde tener presente che spesso, subito dopo la morte, gli agenti che l'hanno causata spesso non
sono più rintracciabili. Ciò è soprattutto frequente quando si tratta di malattie causate da virus o da
batteri che non resistono a lungo su tessuti morti; è quindi importante, nel caso che l'animale malato
sia osservato prima della morte, annotare accuratamente il suo atteggiamento, il suo aspetto, il suo
modo di muoversi e di comportarsi in modo da poter riferire ogni dettaglio al professionista.
Raccomandiamo quindi vivamente tanto al privato concessionario di una azienda faunisticovenatoria
che al funzionario responsabile di bandite demaniali, zone di ripopolamento ecc. di
stabilire una sistematica collaborazione con un veterinario di sua fiducia in modo da consentire a
questo ultimo di documentarsi ed eventualmente attrezzarsi per tempo per gli accertamenti
diagnostici, le misure profilattiche e quelle terapeutiche che sarà prima o poi, chiamato a praticare.